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Il pittore Rusp@ di Castelnovo di Sotto vince la terza medaglia di Bronzo nella XXXVIIIa Edizione del “Premio Firenze”. Nella fotografia di fianco a Rusp@ il quadro vincitore.
Sabato 11 Dicembre, nel salone dei cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori del XXXVIII° Premio Firenze di letteratura e arti visive. Per le arti visive, sezione grafica, il terzo premio “medaglia di bronzo” (ex aequo), è stato assegnato al pittore di Castelnovo di Sotto Rusp@. L’opera premiata è stata esposta per un giorno nel salone dei cinquecento di Palazzo Vecchio.
La giuria per le arti visive presieduta da Riccardo Saldarelli era composta da Giusi Celeste, Roberta Fiorini (segretaria), Carlotta Fuhs, Achille Michelizzi, Daniela Pronestì, Silvia Ranzi e Massimo Ruffilli.
Rusp@ è un artista storico del Premio Firenze, partecipa dal 1997, è stato premiato18 volte su 24 partecipazioni consecutive. Tra i premi: tre medaglie di bronzo, un Fiorino d’argento (secondo classificato) e diversi premi espositivi in Palazzi pubblici come: Palazzo Vecchio, Palazzo Bastogi (sede del consiglio Regionale della Toscana), Palazzo Panciatichi, Caffè delle Giubbe Rosse, Palazzo Cerretani e altri.
Rusp@ in mostra collettiva a “Simultanea Spazi d’Arte” Firenze. Dal 21 dicembre al 8 gennaio 2019.
Opera di Rusp@, olio su tela cm. 60×60, anno 2018. “Simultanea Spazi d’Arte” uno Spazio espositivo curatoriale, associazione artistico culturale in cui è possibile far dialogare forme d’arte differenti e fare della loro diversità un valore aggiunto. Lo spazio è diretto dagli storici e critici d’arte Roberta Fiorini e Daniela Pronestì.
Opera di Rusp@ – Uno spettacolo mozzafiato – tecnica mista su tela.
Ricordo di un avvenimento accaduto a Castelnovo di Sotto nel 1957.
Nessuno crede che questo spettacolo sia veramente successo. Il Municipio, l’aiuola, gli alberi, le persone, le motociclette, i centauri, la ragazza, ma sopratutto l’atmosfera magica di quella serata, sono tutti messaggi che ho interiorizzato nella mente e poi in seguito ho realizzato l’opera.
Descrizione:
Un giorno d’estate del 1957 a Castelnovo di Sotto arrivò un carrozzone davanti al Municipio, senza che ci fossero fiere o feste particolari. Il carrozzone era tutto disegnato sulle pareti con motociclette e città americane. Tre uomini e una donna, molto giovani, vestiti con abiti coloratissimi e con i capelli lunghi fino sulle spalle, cominciarono di pomeriggio a montare un cavo d’acciaio di grosso spessore. Il cavo partiva da terra, prima dell’aiuola davanti al Municipio, passava sulla mitica fontana che era situata nel centro dell’aiuola e arrivava in cima alla torretta, il punto più alto del Municipio stesso. Fissarono il cavo con tre pali d’acciaio interrati (l’operazione durò fino alle sette di sera).
A questo punto tutti si chiedevano a cosa potesse servire questo cavo. Io avevo 11 anni e mi ricordo di non aver nemmeno cenato quella sera dalla curiosità di sapere cosa stava per succedere. I miei genitori nel vedermi così euforico si misero a ridere. Il mistero si è svelato alle ore venti, quando una motocicletta nera gigantesca fu posizionata proprio all’inizio del cavo. Le voci in paese per questo misterioso avvenimento fecero arrivare sul posto tantissima gente. Alle ore 21 un motociclista avviò la moto, questa volta tutto vestito di pelle nera con borchie e medaglioni appesi al collo e con un casco in testa tipo quelli che usavano nelle corse motociclistiche a quei tempi. Partì con passo seguente e metro dopo metro passò sopra la fontana, sopra gli alberi dell’aiuola, sopra i tetti del Municipio e infine scalò la torre fino dove finiva il cavo. Fu uno spettacolo mozzafiato, tutti gli spettatori (che erano tantissimi e tutti attenti a testa in su) rimasero senza parole. Si vedeva all’altezza dei tetti del Municipio (sopra la strada e il Municipio stesso) questa motocicletta sospesa in aria, con il rumore del motore abbastanza alto e i fanali abbaglianti accesi ad intermittenza. Da terra un potente riflettore a luci colorate seguiva costantemente la motocicletta illuminandola, tutto studiato per rendere più spettacolare l’avvenimento. Il tutto contornato da una ragazza che si esibiva a terra con gambe scoperte appoggiate ad una moto e un motociclista che continuava a girare intorno alle strade del paese.
Fiere di Parma.
Rusp@ è presente in “Artisti in mostra”.
Giorni e orari: Sabato 3, Domenica 4, Venerdì 9, Sabato 10, Domenica 11. Dalle 10 alle 19. Artisti in mostra è in contemporanea con Mercanteinfiera.
Di sotto le opere in mostra.
Arrampicata – olio su tela cm. 80 x 100
Girl music – olio su tela cm. 80 x 100
Ultimo sguardo – olio su tela cm. 80 x 100
Rusp@ è presente con 10 opere anche su “artistiweb”
Quasi 800 persone hanno visitato la mostra antologica di Rusp@ durante i giorni d’apertura dal 26 Novembre al 12 Dicembre 2011. Tanti i messaggi e i complimenti ricevuti. Anche la Gazzetta di Reggio ha titolato l’articolo del 10 Dicembre 2011: “Il pittore Rusp@ profeta in patria”.
Unico rammarico: l’assenza totale delle scuole che sono a 50 metri di distanza.
Il Critico d’arte Francesca Baboni mentre presenta la mostra antologica di Rusp@
a Castelnovo di Sotto 26 Novembre 2011
ONIRICHE PERCEZIONI
Una mostra per raccontare un viaggio attraverso l’arte di una vita. O quasi.
Un’esistenza intera appassionata di pittura. Gianni Ruspaggiari o meglio Rusp@ – come ama farsi chiamare – è un autodidatta e dipinge fin dall’adolescenza. Per questa esposizione antologica, che va dalle opere giovanili degli anni ’60 fino alle ultime sperimentazioni in digitale del 2011, torna nella sua terra natale per mostrare un percorso artistico, o se vogliamo evolutivo, che ha saputo rinnovarsi attraverso lo scorrere del tempo. Grazie ad una pratica assidua e continua che non si è mai arrestata, passata attraverso premi, personali e collettive in Italia e all’estero, l’artista ha affrontato una vera e propria evoluzione dello stile, iniziato nel periodo giovanile con paesaggi ad olio su tela dalla forte impronta onirica. In queste vere e proprie visioni intimiste, Rusp@ ci trasporta in un paesaggio padano – o nella magica città di Venezia – surreale e fantastico, modificato dalla sua fervida fantasia, deformato dalla lente creativa della sua energia percettiva, dove case e palazzi dai colori acidi sembrano quasi impazzire e modificarsi contorcendosi e allungandosi all’infinito come elastici, per poi rinchiudersi su loro stessi con un singolare quanto poetico effetto claustrofobico. Nel mondo da favola di Rusp@ la percezione è continuamente e sorprendentemente ribaltata, così come si moltiplicano i punti di vista dello spettatore, che assiste alla mutazione in atto come davanti ad uno spettacolo ironico e inatteso che trasfigura la realtà quotidiana. Lo spazio mentale è sempre quello emozionale, che ritorna nelle scene di vita raccolte dal suo sguardo e che lo porta a poco a poco a sperimentare le tecniche di pittura digitale. Rendendo grazie al computer l’immagine irriconoscibile, ai limiti di un’astrazione prettamente di concetto, il pittore sonda nuovi mondi paralleli costruiti dalla virtualità estrema, dove la macchina si fonde al pensiero e il colore si amalgama fino a diventare un tutt’uno con la materia stessa.
Francesca Baboni