Soggiorno Veneziano

 

Questo  quadro futurista

(che ho appena finito dipingere) 

rappresenta Venezia alle prese con l’acqua sempre più alta.

 

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Venezia scombussolata – olio su tela – cm.80×100 – Anno 2010

La gondola in primo piano evidenzia il tipico pettine o ferro. La sua forma ha il significato di rappresentare i sei sestieri di Venezia (i sei denti rivolti in avanti), la Giudecca (il dente rivolto all’indietro) e il cappello del Doge o bacino di San Marco la parte superiore. La forma ad S  rappresenta il canal grande.

Rusp@ gianni ruspaggiari

Rusp@ pittore e pittore digitale in Castelnovo di Sotto R.E.

Artista al passo coi tempi

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Rusp@ davanti alla sua recete opera: “Ragazza della musica”, tecnica mista

 

Sono pittore da oltre 50 anni, dal 1998 sono anche pittore digitale. Oggi alterno le due tecniche (olio e digitale).

  Sono un artista sempre alla ricerca di nuove forme di comunicazione visiva e per questo vengo definito: “Artista al passo coi tempi”.

 

Identikit di un pittore Reggiano: Gianni Ruspaggiari in arte Rusp@.

 

Su Reggio Storia numero 126 (uscito nel mese di Marzo 2010),

Adriana Toffanetti intervista Rusp@.

Supplemento allegato: “Rusp@ artista al passo coi tempi”

(immagini delle sue opere digitali stampate su tela in pezzi unici).

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Opera digitale di Rusp@, opera stampata su tela in pezzo unico. Misura cm. 95 x 76.

 

 

 

 

Le Seducenti Metafore di Rusp@

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W9 – opera digitale di Rusp@- anno 2010

 

 

Testo di Fabrizio Borghini – Critico d’arte e giornalista in Firenze,

in occasione della presentazione della monografia:

Rusp@ artista al passo coi tempi.

 

 

 

Nel corso degli anni ho avuto modo, sempre più spesso, di occuparmi dell’arte di Rusp@ per la rubrica Incontri con l’arte che conduco su Toscana Tv. Ho avuto, così, l’opportunità di seguire l’evoluzione, o se preferite la trasformazione, che lo ha portato a passare da un personalissimo figurativo, venato di prodromi surrealisti, alla scomposizione di paesaggi e oggetti sia dal punto di vista segnico che cromatico. L’operazione di frantumazione del colore, effettuata attraverso un passaggio da divisionista, lo ha fatto lentamente pervenire alla pura astrazione. La bassa padana si è venuta trasfigurando, nei suoi quadri, in un fantastico paesaggio onirico, una specie di fiabesco giardino incantato visitato con ottica deformante: alberi, case e campanili si allungano, si contorcono, si flettono sotto i colpi di refoli di vento immaginari che ne ridefiniscono i contorni. La Padania di Rusp@ non è avvolta da nebbie invernali ma accarezzata dalle calde atmosfere dell’estate che la rendono più mediterranea che mitteleuropea. La sua sanguigna Emilia, per sapori, humus, umanità, partecipazione emotiva che sprigionano personaggi e situazioni, è molto più vicina al sud che al nord. Forse è per questo motivo che predilige Firenze a Milano e ama Venezia, la città più “meridionale” a settentrione dell’Appennino, più di tutte le altre località ristrette fra i suoi monti e quelli dell’arco alpino. Se c’è un filo rosso che lega tutte le opere dell’artista, realizzate nei vari periodi che hanno contraddistinto il suo cammino in arte, questo è rappresentato dalla luminosità che è andato a cercare nei quadri dei Macchiaioli toscani. Invece, le motivazioni esistenziali che lo hanno spinto ad affrontare temi d’attualità come l’inquinamento, l’effetto serra, il disboscamento indiscriminato lo hanno indirizzato verso l’espressionismo che lui ha utilizzato in maniera leggera, non traumatica. I drammatici problemi legati alla sopravvivenza del genere umano sono trattati con candore, senza forzature, raccontati con la dolcezza dell’affabulatore e sottolineati, magari, dalle note di un violino e definiti con tenui sfumature di colore. Vi si potrebbe raffigurare un fondo contraddittorio foriero di equivoci: Rusp@ tratta temi sconvolgenti usando colori caldi, inserendo figure umane che al cospetto di immani catastrofi mostrano volti senza disperazione ma pervasi di stupore di fronte al disfacimento che sta davanti ai loro occhi. La contraddittorietà è, però, solo apparente, è un’illusione ottica che deriva da una prima e superficiale lettura dell’opera. Analizzandola e penetrandola nel profondo, invece, si scopre quanto smarrimento solchi i volti di quelle figure attonite, quanta impotenza alberghi nell’animo di questi personaggi piccoli di fronte a tragedie grandi. Alla fine di questo tormentato viaggio, Rusp@ è approdato alla pittura digitale che, a parer mio, gli è particolarmente congeniale. La computer art gli ha consentito un’immediatezza espressiva e cromatica, ha favorito passaggi rapidi ed essenziali che hanno rimosso i filtri rappresentati dai problemi esistenziali e dai messaggi ecologisti che, pur apprezzabili, hanno rappresentato un vero e proprio freno, o quantomeno hanno costretto l’artista ad un deleterio autocontrollo che ne ha sostanzialmente compressa la creatività e l’effervescenza. Un fondo gioioso lo si avvertiva anche in precedenza ma era sottinteso, andava scovato leggendo fra le righe, nell’ironia celata negli ossimori dei titoli (Natura morta in movimento, per esempio) o negli sfondi veneziani di una città votata al dissolvimento ma raffigurata con una fantasmagoria di colori vitali. Chissà se è stato un caso fortuito o una scelta voluta dall’artista, ma che questo catalogo veda la luce proprio in occasione del centenario della pubblicazione del manifesto futurista mi sembra un segno del destino. Con gli artisti che dettero vita a quella corrente artistica, Rusp@ ha in comune tanti tratti che, a buon titolo, lo possono far rientrare nel novero dei post futuristi pur non avendo bussato alla loro porta come emulo ma essendosi guadagnato i galloni sul campo per innate consonanze con Marinetti e i suoi vulcanici epigoni.

 

Firenze, settembre 2009

Il nome Rusp@

Il nome Rusp@, è un adattamento alla mia arte anche digitale. L’ho assunto nel 2002 ed è diventata la mia firma in tutte le mie opere.  Prima del 2002,  i miei quadri 
(ad esclusioni di quelli giovanili) li ho sempre  firmati solo Ruspaggiari.

Sono un solitario, passo ore e ore nel mio atelier a dipingere.

Alterno la pittura tradizionale alla pittura digitale.

Mi piace sperimentare nuove forme di comunicazione visiva.

Amo Venezia e la dipingo spesso.

        Amo Firenze, Città dove sono molto stimato come artista.  Ho esposto nei  Palazzi pubblici più importanti.

Nel 2007 Il Dottor Fabrizio Borghini di Firenze e Toscana TV hanno registrato per la trasmissione “Incontro con l’arte”  un servizio  Culturale di 12 minuti nel mio atelier di Castelnovo di Sotto.

Nel 2008 mi è stato assegnato il Premio alla Carriera da un gruppo di Professori di storia dell’arte di Palermo e dall’associazione Culturale “Il Tempio”; per la mia significativa carriera artistica.

 Ho anche altri interessi Culturali, come la storia locale e la genealogia.

Ho fatto una ricerca sui miei antenati e ho realizzato il mio albero genealogico a partire dal 1315; ho studiato in molti archivi per cinque anni.

Sulla barra destra troverete tutti i link alle pagine descrittive di me e della mia arte.

Il numero del mio cellulare è 333.1259863 

 

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Il sogno – olio su tela – cm. 80×100

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Opera digitale FXL5 dimensioni cm. 80 x 100 stampata in copia unica.

 

 

Un’opera digitale per i cento anni del Giro d’Italia

Sono stato invitato da Fabrizio Borghini e da Eva Komorowska a realizzare ed esporre un’opera per onorare l’evento sportivo che compie 100 anni.

La mostra delle opere degli artisti invitati è allestita dal 1° Maggio al 30 Giugno negli enormi spazi dell’Hotel West Florence di Firenze Campi Bisenzio.

Il Giro d’Italia arriverà a Firenze il 22 Maggio e la maggioranza della carovana pernotterà al West Florence Hotel visitando la mostra.

 

 

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Tappa – Opera digitale – tela cm. 84×63

 

Rusp@ partecipa a “Periferica” Teatro dei Quartieri Reggio Emilia

Ho partecipato a “Periferica” – Teatro dei quartieri-  Reggio Emilia;  “Pagine di diario urbano, scatti che raccontano la città che si trasforma spaventa e stupisce”.  Ho fotografato per nove anni e in ogni stagione, la ripresa a vivere di un albero secolare.  Un violento temporale nel 1998, provocò numerosi danni a Reggio Emilia e provincia,  fra questi un meraviglioso albero sito in Viale Isonzo angolo Viale Allegri.  Il maestoso albero aveva riportato notevoli ferite: rami spezzati e il tronco dimezzato. Soccorso da tecnici Comunali competenti l’albero ricominciò lentamente a germogliare e dopo nove anni ha riassunto il suo vigoroso aspetto.  Un studioso di storia Reggiana mi ha detto che l’albero è un Frassino Americano e risale ai tempi delle mura e dei bastioni che fortificavano la città.

 

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